venerdì 12 ottobre 2012

Bruno Munari








Sculture da viaggio, dal 1958                    
Nel 1951 Munari mentre sta lavorando al ciclo dei negativi-positivi realizza questa scultura il cui progetto è così semplice da essere disarmante. Un foglio di lamiera quadrata viene tagliata e piegata creando un volume-scultura in cui i pieni ed i vuoti creano forme negative-positive. La novità sta nel gioco di pieni e vuoti, nella semplicità del progetto che utilizza un modulo quadrato ed anche nel fatto che si introducono i tagli. Chiunque con un foglio di cartoncino colorato ed una forbice può realizzare una scultura così semplice ed allo stesso tempo così complessa, la cui bellezza formale, a distanza di oltre mezzo secolo, non è affatto da archiviare. (continua..)













"Perché non facciamo una fantasia sull'alfabeto... fantastico, imprevisto, con lettere tutte diverse di dimensioni, di forma, di materia, di colore; buttate per aria con allegria..."
(da Alfabeto Lucini)










"Complicare è facile, semplificare è difficile. Per complicare basta aggiungere, tutto quello che si vuole: colori, forme, azioni, decorazioni, personaggi, ambienti pieni di cose. Tutti sono capaci di complicare. Pochi sono capaci di semplificare. Per semplificare bisogna togliere, e per togliere bisogna sapere che cosa togliere, come fa lo scultore quando a colpi di scalpello toglie dal masso di pietra tutto quel materiale che c’è in più. Teoricamente ogni masso di pietra può avere al suo interno una scultura bellissima, come si fa a sapere dove ci si deve fermare nel togliere, senza rovinare la scultura? Togliere invece che aggiungere vuol dire riconoscere l’essenza delle cose e comunicarle nella loro essenzialità. Questo processo porta fuori dal tempo e dalle mode... La semplificazione è il segno dell’intelligenza, un antico detto cinese dice: quello che non si può dire in poche parole non si può dirlo neanche in molte."
(tratto da Verbale Scritto)








Fonti:





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